Tra le novità di fine 2024 per la Presotto Ennio, c’è il raggiungimento di un importantissimo traguardo per quel che riguarda l’integrazione tra fonti rinnovabili e tecnologie innovative nell’ambito degli impianti fotovoltaici. Nel mese di dicembre, abbiamo infatti messo in servizio il nostro primo impianto fotovoltaico con sistema di accumulo ad idrogeno.
Questi impianti rappresentano una soluzione avanzata, sostenibile e flessibile, per la produzione e lo stoccaggio di energia, risolvendo allo stesso tempo il problema dell’intermittenza della produzione da luce solare. Ma come funziona esattamente questo sistema? Scopriamolo insieme.
Come funziona un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo ad idrogeno
Alla base di questo sistema c’è, come è ovvio, un impianto fotovoltaico tradizionale, già in adozione del nostro cliente. Un impianto fotovoltaico è composto da pannelli solari che convertono l’energia del sole in elettricità. Tuttavia, durante le ore di maggiore insolazione, viene spesso prodotta più energia di quella che si riesce a consumare o immagazzinare nelle batterie tradizionali. Ed è qui che entra in gioco l’idrogeno.
Quando l’impianto fotovoltaico produce più energia di quella necessaria, l’eccesso viene utilizzato per alimentare un elettrolizzatore. Questo dispositivo è in grado di scindere l’acqua nei suoi due componenti principali: idrogeno e ossigeno. Il processo noto come elettrolisi, avviene facendo attraversare l’acqua da una corrente elettrica che separa i due gas. L’idrogeno generato è così raccolto e immagazzinato (in forma gassosa o liquida), conservandolo in serbatoi che ne garantiscono la sicurezza e la stabilità.
Lo stoccaggio dell’idrogeno permette di conservare energia per lunghi periodi, superando i limiti delle batterie tradizionali, che tendono invece a scaricarsi nel tempo.
Quando la luce solare non permette la produzione di energia, ad esempio di notte o nelle giornate di pioggia, l’idrogeno immagazzinato viene riconvertito in elettricità attraverso celle a combustibile: queste celle combinano l’idrogeno con l’ossigeno presente nell’aria, generando energia elettrica e rilasciando come unico residuo di scarto il vapore acqueo. Un processo altamente pulito, che non produce emissioni nocive.
In conclusione, gli impianti fotovoltaici con accumulo ad idrogeno rappresentano una tecnologia promettente per la transizione energetica, perché la produzione di energia rinnovabile con una soluzione di stoccaggio flessibile e sostenibile. Un altro passo della Presotto Ennio verso un futuro più green.